È il vino della piemontesità, rude e forte. Vino popolare, vero simbolo della quotidianità del bere contadino.
Nei documenti roerini la Barbera compare nel 1807, sulle pagine dei preziosi libri di cantina dei conti Roero di Guarene. Lungo tutto l’800 è poi un rincorrersi di attestazioni storiche, testimoni della sua radicata diffusione, soprattutto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento in corrispondenza della comparsa delle nuove devastanti malattie della vite.
Alla base del suo successo ci sono infatti le caratteristiche di rusticità e di generosità nella produzione. Dopo un lungo periodo di ingiusto e triste anonimato, la Barbera ha conosciuto un’ampia rivalutazione, anche in virtù di una rivisitazione di cantina in fase di vinificazione.
Si presenta con un magnifico colore rosso granato intenso con bagliori purpurei.
Bouquet intenso, ampio, composito e maestoso. Grande vinosità con accenni di vaniglia e frutti di bosco, specie dolci e confettura.
Sapore secco, caldo, avvolgete; equilibrio e armonia evidenti; leggera sensazione legnosa assorbita in parte dalla grande complessità del vino.
La “Barbera d’Alba” prodotta sulle colline del Roero si differenzia nettamente da quella di Langa per finezza del bouquet, caratteristica che le deriva dai terreni sabbiosi.