L’albero degli uccelli (è davvero noto con il nome di Prunus Avium), maestoso pur con parenti più sinuosi e poetici quali le rose, il ciliegio è testimone muto di un Roero sempre in continua crescita.
Merito della sua longevità – gli esemplari possono superare anche il secolo di vita – e dei dolci frutti che spontaneamente offre, è padre di figli dall’essenza carnosa nascosta in una buccia lucida e attraente come un sentimento che arde e vuole essere fortissimamente cercato.
E si dona, alla fine: in un prodotto non solo marginale nell’economia agricola di questo territorio, la cui anima fatta di sabbie e marne diventa ispirazione prima per fioriture fiabesche, e poi di raccolte ardue, talvolta spericolate, ma che portano infine sulla tavola un qualcosa degno di ogni onore.
Il ciliegio del Roero: un’avventura gioiosa tra i rami, un’avventura dai dolci contorni.